Pizza o panino per la pausa pranzo



Il panino o un trancio di pizza costituiscono spesso il pranzo rapido a metà di una giornata di lavoro. Ma quale scegliere fra i due? Meglio un panino o la pizza? Ecco le caratteristiche di entrambi e come orientarsi per scegliere il più dietetico.
Panino
Il pane bianco (michette, baguette, ciabatte) è adatto a tutte le farciture. Il pugliese e il toscano sono ideali per le bruschette. Il pane di segale si sposa con salumi e formaggi affumicati. L’integrale e quello con cereali richiedono farciture morbide.
Il panino più light è ovviamente il più semplice. Pomodoro e mozzarella, zucchine e peperoni alla griglia con caprino o scamorza oppure prosciutto crudo sgrassato, bresaola, tacchino o roast beef arrosto o, ancora, tonno e uova sode sono tutte combinazioni intorno alle 250 calorie. L’importante è bandire le salse. Due cucchiaini di maionese fanno un centinaio di calorie. Più leggere ketchup e senape (40-45 calorie per cucchiaio).
Meglio privilegiare il pane integrale, ricco di ferro e fibra. Se si pranza con un panino bisogna fare una colazione ricca e nutriente (latte o yogurt, cereali o biscotti, frutta). E’ bene preveder anche uno spezza fame per il pomeriggio e una cena bilanciata: pasta, riso o zuppa oppure un piatto unico di carne o pesce o uova, sempre con verdura e frutta.
Pizza
Una classica margherita contiene farina, lievito, sale olio d’oliva, pomodoro, mozzarella e origano. Le varianti arricchite sono innumerevoli: olive, verdure, prosciutto, funghi, acciughe, salsiccia e chi più ne ha più ne metta.
La buona cottura della pizza e la lievitazione completa della pasta sono essenziali. Se non sono fatte come si deve la base risulta molliccia, umida e il tempo della digestione raddoppia. La pizza più light è la marinara, con circa 360 calorie.
La pizza è un piatto unico con un buon apporto di nutrienti (carboidrati, proteine, grassi, calcio e fibre) e si può mangiare una volta a settimana. Da completare con una porzione di verdura e un frutto ricco di vitamina C e acqua minerale se si è a dieta oppure una birra. Un menù così concepito apporta circa 600 calorie.

Dieta tisanoreica: rischi e costi



Una delle diete che spopola, soprattutto alle porte dell’estate è la dieta Tisanoreica. Si tratta di una dieta iperproteica il cui principio è: mangiare in maniera disequilibrata provocando una carenza mirata. In pratica si punta a mandare in tilt il proprio organismo.
E’ vero che le diete iperproteiche fanno dimagrire in fretta ma a caro prezzo. Alla base di queste diete c’è il principio della chetogenesi. In pratica, eliminando i carboidrati (fonte principale di energia per il cervello) l’organismo si trova costretto a ricavare energia bruciando grassi. Il cervello però li può utilizzare solo dopo averli convertiti nei cosiddetti “corpi chetonici” ovvero molecole più piccole prodotte dal fegato in condizioni di digiuno prolungato o in carenza di zuccheri. Questo dunque il principio base: smettere di mangiare ogni tipo di zucchero (e quindi anche i carboidrati) per molto tempo, così che il corpo sia costretto ad attingere alla propria scorta di grassi.
Tra l’altro la dieta Tisanoreica costa fior di quattrini in quanto se la si vuole seguire non ci si può semplicemente abbuffare di proteine ma mangiare solo ed esclusivamente i prodotti (decisamente molto cari) venduti in appositi centri specializzati e marcati Tisanoreica.
Durante la fase intensiva della dieta (dagli 11 ai 21 giorni) è possibile assumere solo 4 PAT (Porzione Alimentare Tisanoreica). Ogni tipo di zucchero è vietato (sia semplice come quello della frutta e ovviamente dei dolci, sia complesso come pasta e pane). Nella fase successiva che serve per stabilizzare il peso raggiunto, ne bastano due e si introducono i carboidrati integrali.
Un ciclo di Tisanoreica costa oltre 450 euro.
A pagarne il prezzo non è però solo il portafoglio. Tutte le diete iperproteiche come la Tisanoreica provocano all’organismo una stato di intossicazione, appesantendo fegato e reni, situazione  che può provocare nausea, vomito, vertigini e stanchezza cronica.
Inoltre l’accumulo di sostanze tossiche in persone a rischio (cardiopatici, ipertesi o semplicemente chi bene poco) può esser molto pericoloso. Da non sottovalutare poi le pessime abitudini alimentari che si acquisiscono come il non mangiare frutta e verdura (è concessa solo quella verde) che elimina l’apporto vitaminico e di sali minerali indispensabili per la salute.
Possiamo concludere che la Tisanoreica è sicuramente una dieta che fa bene alle tasche del signor Mech (imprenditore veneto che l’ha inventata) ma  è, dal punto di vista della salute, sconsigliabile.

Dieta dell'indice glicemico



La dieta dell’indice glicemico prevede un’alimentazione specifica per ridurre nell’organismo la produzione di insulina, ritenuta responsabile della trasformazione dei carboidrati in tessuto adiposo.
In altre parole in questa dieta l’obiettivo è nutrirsi consumando a piacere i cibi con basso indice glicemico (IG) evitando invece quelli con un indice glicemico alto. A questo scopo ci si basa su tabelle che riportano l’IG di tutti gli alimenti, mentre non occorre verificarne le calorie o limitare la quantità consumata.
Secondo questo principio, i cibi proibiti sono riso, pane, cereali non integrali, patate fritte e purè di patate, mentre si possono mangiare banane, cioccolato, carote, piselli, arance, pasta, lenticchie, mele, succo di pomodoro, yogurt, latte scremato, arachidi tostate e salate.
Un menù tipo può prevedere cereali integrali e latte scremato a colazione; prosciutto crudo, pane integrale e verdura a pranzo; frutta fresca e cioccolato fondente a merenda; insalata mista con uovo e formaggio a cena.

Lati positivi
Tenere sotto controllo gli zuccheri nel sangue è importante per prevenire disturbi cardiovascolari e il diabete alimentare. Positivo anche il fatto di consumare spesso cibi che saziano, come legumi, frutta, latte e yogurt magri (preziose fonti di calcio) e il divieto di abusare di patate fritte e bibite gassate.

Lati negativi
Il limite di questa dieta è che non tiene conto delle calorie. Così si è liberi di consumare a volontà cibi privi di zuccheri per esempio grassi come il burro che però, notoriamente possono causare l’insorgenza di malattie cardiovascolari.

Nella dieta dell’indice glicemico bisogna fare più attenzione alla distribuzione tra carboidrati semplici (zuccheri, miele e dolci), che fanno innalzare rapidamente l’indice glicemico, e quelli complessi (pane e pasta) che, inducendo invece un innalzamento lento, sono preferibili.
Tra i cibi che vanno tenuti sotto controllo c’è l’olio extravergine d’olive perché, pur avendo un indice glicemico basso, è molto calorico. L’ideale sarebbe assumerne al massimo quattro cucchiaini nell’arco della giornata.

Dieta macrobiotica per dimagrire



La dieta macrobiotica si basa sul principio orientale secondo cui la salute dipende dall’equilibrio di yin e yang, le due forze opposte che governano tutti gli aspetti della vita.
Nella dieta macrobiotica la scelta dei cibi viene effettuata in base a questo criterio, quindi concede gli alimenti che hanno un equilibrio yin-yang ed elimina invece quelli solo yin o solo yang.
I cibi più bilanciati dal punto di vista energetico sono i cereali, meglio se integrali, i vegetali freschi ed i legumi. Via libera quindi a grano, riso, orzo, avena, miglio, cavoli, broccoli, radicchio, cipolle, zucche e zucchine, soia e anche frutta fresca.
Proibiti invece carne, uova, latte e derivati, zuccheri raffinati, cioccolato, caffè e spezie.

Vietata la cottura nel forno a microonde che secondo i sostenitori della macrobiotica causerebbe modificazioni nel sangue o utilizzando le padelle antiaderenti  per via del teflon, sostanza nociva.
Riassumendo un pasto cibo dovrebbe essere così composto: 50% di cereali integrali in chicchi, 20-30% di verdure di stagione crude o cotte, 10-20% di carne bianca o pesce (ma non tutti i giorni) oppure legumi o seitan (alimento altamente proteico ricavato dal glutine del grano tenero o da altri cereali come farro e kamut) o crocchette di soia, 10% da frutta di stagione, frutta secca o alghe.
Lati positivi
Senza dubbio è molto salutare consumare in abbondanza verdura, legumi e cereali integrali, per il loro alto contenuto di vitamine, minerali, fibre proteine vegetali. Anche la frutta secca è un nutriente importante perché contiene oli essenziali che proteggono l’organismo, soprattutto la pelle.
Lati negativi
Ridurre in modo troppo drastico i prodotti di origine animale può facilmente provocare gravi carenze nutrizionali di proteina, vitamina B12, vitamina D, calcio e ferro, tutti elementi indispensabili alla salute dell’organismo. Inoltre, l’abolizione di alimenti “consolidati”, come cioccolato e caffè, può avere un effetto psicologico negativo.
La dieta macrobiotica che privilegia i cibi naturali e non trattati ha indubbiamente notevoli vantaggi per la salute, però non bisogna dimenticare di consumare ogni giorno anche una piccola porzione di proteine di origine animale (scelta tra carne, pesce, uova e formaggi), dando sempre la preferenza a quelle a minor contenuto di grassi, perché le proteine sono fondamentali per mantenere la tonicità dei muscoli, evitando che si inflaccidiscano.