Nella nostra società, ossessionata dalla magrezza, molte donne hanno problemi con il proprio
corpo, e sono preoccupate del loro comportamento alimentare. L’ipnosi può
essere d’aiuto ma prima cerchiamo di capire in che cosa consiste il problema.
A seconda del comportamento alimentare
e della corporatura dell’individuo i disturbi alimentari vengono distinti in tre grandi categorie: anoressia, bulimia,
obesità. Questi quadri clinici hanno in comune l’avida ricerca di un dato
elemento: la segretezza, uno stato momentaneo di offuscamento della ragione
seguito da un brusco risveglio accompagnato da senso di colpa e di vergogna e
dal proposito di iniziare una nuova vita, proposito poi che regolarmente non
viene mantenuto.
L’anoressia è caratterizzata dalla
riduzione volontaria dell’assunzione di cibo che può portare ad uno stato di
dimagramento anche letale.
Si parla di bulimia quando esiste uno
smodato bisogno di mangiare. Alla fine dell’attacco di fame la bulimica vomita
tutto quando ha ingerito per conservare inalterato il proprio peso: in questo
modo mantiene il controllo e infatti queste pazienti sembrano perfettamente in
controllo, distaccate, severe.
L’ipnosi è una
antichissima procedura terapeutica che utilizza la parola, il suono, la
voce del terapeuta per attivare uno stato di coscienza modificato, simile al
pre-addormentamento, in cui corpo e mente entrano in contatto armonico producendo
una condizione di benessere in grado di ripristinare la salute fisica, psichica
e comportamentale.
In particolare, in questo stato di “riposo guidato”, mentre si allentano temporaneamente le funzioni di
controllo vigile sul mondo esterno, l’attenzione viene riportata al proprio
mondo interiore; si producono alcuni “fenomeni” temporanei a livello percettivo
e mnemonico, espressione di un piano di realtà modificato in cui le energie e
risorse psichiche normalmente bloccate o distratte dai mobili abituali di
reazione si liberano entrando a disposizione dell’immaginazione creativa del
soggetto.
L’ipnosi risveglia
questa “immaginazione creativa”, accompagna da adeguate immagini, simboli e
associazioni indotte dal terapeuta, producendo cambiamenti profondi nella
comprensione di sé e del mondo fuori di sé, tali da ampliare la prospettiva
vitale.
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