Trucchi psicologici per ingannare la fame


Per liberarsi dalla dipendenza dal cibo, non funzionano solo le giuste scelte alimentari, ma anche alcuni espedienti pratici.

Nel frigorifero e nella dispensa crea uno spazio per te. Così sai che puoi prelevare gli alimenti solo da quello scomparto e non andare a caccia di snack pericolosi. In più togli dalla vista gli avanzi e mettili in
freezer. Ciò che non si vede non attira.

 Punta su cotture al forno  o a vapore, così diventa più difficile assaggiare le pietanze mentre cucinano.

Fatti aiutare a  sparecchiare: non rimanere sola con gli avanzi delle pietanze sulla tavola.

Crea un rituale che sancisca la fine del pasto: preparare la moka, lavarsi i denti, concedersi un quadretto di
cioccolato.

Durante la giornata evita di usare la cucina per altri scopi che non siano preparare da mangiare. Puoi leggere o cucire anche in camera o in salotto.

Se hai voglia di coccolarti con il cibo (è fisiologico!), per evitare di perdere il controllo, preparati un vassoio. E mangia in poltrona. Il senso di sazietà arriva prima se si delimita anche visivamente ciò che si mangia.

Voglia di trasgressione? Sì, ma programmata. Non precipitarti subito in pasticceria, ma decidi di concederti, per esempio il giorno dopo, una fetta di sacher a merenda.


Caramelle e cioccolatini, se proprio devono esserci in casa, vanno lasciati nella loro scatola originaria. Così si può vedere il “buco” che rimane quando vengono mangiati. 

Dimagrire secondo JJ Virgin

Perché ingrassiamo? Semplice, perché introduciamo con il cibo più calorie di quelle che consumiamo durante tutta la giornata. Su questo tutti sono tutti d’accordo, ma… non basta. In questi ultimi anni è stata avanzata la teoria che anche le intolleranze alimentari potrebbero avere un ruolo  determinante nell’impedirci di trovare la linea perfetta. JJ Virgin, una delle più celebri esperte negli Stati Uniti, in materia di nutrizione e fitness, ha messo a punto una dieta che si fonda proprio su questo concetto. Non sono poche, infatti, le persone che si mettono a dieta con impegno, seguendo rigorosamente schemi e indicazioni ma senza successo.
Come spiegarlo? La dottoressa Virgin formula l’ipotesi che ciò che mangiamo, nel caso di intolleranze,
possa indurre delle reazioni nell’organismo che sbilanciano il normale metabolismo e, quindi,
favoriscono l’accumulo di grasso. 


Prima di tutto fai un’autoanalisi
Occorre dire che i sintomi delle intolleranze alimentari non sono sempre ben riconoscibili e, spesso, non è evidente nemmeno il rapporto di causa-effetto tra la loro comparsa e il consumo di particolari cibi.
A questo proposito la specialista propone di svolgere prima di tutto un’autoanalisi, rispondendo alle domande qui sotto. Se i sì saranno più della metà, è probabile che il tuo problema siano le intolleranze ed è da qui che conviene partire per ritrovare la forma perfetta. 
Hai provato a dimagrire, senza successo?

Ciò che in passato ti faceva perdere peso non funziona più?
Sei vittima dell’effetto yo-yo?
Dopo mangiato accusi spesso sensazioni fastidiose, come gonfiore addominale, gas intestinale o senso
di indigestione?
Riesci a perdere chili solo affamandoti fino a non stare più in piedi o sfinendoti di attività fisica,
e, a volte, nemmeno così?
Ti senti oppure dimostri più anni di quelli che hai?


Ecco cosa eliminare
Lo schema del regime alimentare che tiene conto delle intolleranze si basa sull’iniziale eliminazione di sette
alimenti ad alto rischio: glutine (una proteina contenuta in alcuni cereali, per esempio, grano, segale, farro, orzo e kamut), soia, prodotti caseari, uova, mais, arachidi, zucchero e dolcificanti artificiali. Non serve contare le calorie (per questo nella nostra dieta non sono indicate le quantità), quanto piuttosto evitare completamente questi cibi.
Ti sembra difficile? Tranquilla, non lo è anche perché gli alimenti permessi sono comunque parecchi e proprio sulla loro combinazione abbiamo costruito uno schema che, seguito per tre settimane, ti porterà a un  dimagrimento rapido. Successivamente potrai gradualmente introdurre gli alimenti eliminati, osservando le reazioni del corpo. In particolare, prendi nota di eventuali problemi digestivi o di gonfiore e di come ti senti in generale: le intolleranze non sempre si manifestano con sintomi gastrointestinali e possono anche causare disturbi come mal di testa e debolezza. Tieni anche presente di reintrodurre un solo alimento alla volta, rispettando un intervallo di un paio di giorni, in modo da poter individuare subito qual è il cibo che è nemico del tuo organismo.


JJ Virgin – La dieta delle intolleranza